Gigi Riva ci ha lasciato, si tratta del secondo protagonista della famosa partita del secolo che viene a mancare in questo 2024. Bandiera del Cagliari e colonna portante della nazionale degli anni ’70, Riva è stato uno degli attaccanti più forti del secolo.
Gigi Riva, la carriera
Era nato il 7 novembre 1944 a Leggiuno in provincia di Varese, sulle rive del lago Maggiore. Perse i genitori in giovane età e si avvicinò al calcio nel 1960 in squadre locali e poi nel Legnano. Nel 1963, infine, a 19 anni, approdò a quella che poi sarebbe divenuta l’unica squadra di serie A nella quale avrebbe giocato durante la sua carriera, il Cagliari. Proprio nella squadra della città sarda Riva espresse il suo talento calcistico portando il Cagliari alla vittoria del suo unico scudetto nel 1970. In quello stesso anno guidò la nazionale fino alla finale persa 4 a 1 con il Brasile disputando la semifinale con la Germania vinta dagli azzurri per 4 a 3 ai tempi supplementari. Come tutti gli esseri umani anche i campioni dello sport se ne vanno perché tra i viventi ognuno ha il suo tempo. Quando però muore qualcuno come Gigi Riva ci si ferma a pensare a cosa questi uomini abbiano rappresentato non soltanto per il mondo dello sport ma per l’intera società.
il contesto storico, Gigi Riva e la partita del secolo
L’Italia del 1970 era profondamente diversa da quella di oggi, si era nel pieno delle lotte generazionali, talvolta portate avanti a fatica dai giovani, l’economia girava ancora veloce grazie agli effetti del dopoguerra, del miracolo economico e della crescita senza precedenti, protrattasi attraverso il trentennio glorioso. In quell’Italia, ruggente potenza industriale, non esistevano i social e, soprattutto al meridione, non c’erano i televisori in tutte le case. All’inizio dell’estate del 1970 i mondiali di Città del Messico erano guardati, a orari difficilmente sostenibili per la gente del tempo, in visioni condivise, nei cortili o negli androni dei palazzi, andando a casa di quell’amico o parente che poteva permettersi il televisore. Un’Italia giovane e leggera, ma non spensierata, forse più naturale, più autentica, fatta di giovani che avevano 15, 20, 30 anni e che oggi sono quantomeno prossimo ai settanta. Un’Italia raccontata alle generazioni a venire e per tutti quel ricordo, quella partita memorabile tanto da essere definita la partita del secolo, la semifinale del mondiale di calcio, l’ultimo con la Coppa Rimet. Una rivalità storica, quella con la Germania, accentuata dalle vicissitudini non solo calcistiche, ma anche belliche, il cui ricordo, seppure in pace in una neonata Cee, era ancora vivo e dolente nelle menti della maggior parte della popolazione. In quell’incontro Riva siglò il goal del 3 a 2 al quando erano trascorsi 14 minuti del primo tempo supplementare. Gli azzurri furono raggiunti sul 3 a 3 prima del definitivo 4 a 3 di Gianni Rivera.
Gigi Riva, la leggenda
Quasi certamente Riva era poco noto alle cronache dei giovani seppure su Youtube si possono trovare video riguardanti quasi qualsiasi partita, a maggior ragione quella del mondiale del 1970. Non si può negare però che uno spaccato della società italiana di quegli anni perde un proprio rappresentante con la morte di Gigi Riva, tuttavia, gli uomini nel fisico passano, ma le leggende che hanno contribuito a creare, i sogni che hanno contribuito a costruire, vivere e realizzare, vanno oltre il loro tempo e restano, per la loro generazione e per quelle a venire.
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