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Concessioni balneari, il governo chiede più tempo a Bruxelles

Concessioni balneari
Concessioni balneari

Il governo italiano ha inviato una lettera alla Commissione europea in risposta al parere motivato con cui Bruxelles ha sancito un passo avanti nella procedura di infrazione verso l’Italia per il mancato adeguamento alla direttiva Bolkestein.

concessioni balneari, la posizione dell’Italia

La lettera, che è in via di definizione, difende l’operato del tavolo tecnico interministeriale che si è occupato del dossier. Il governo sostiene che, secondo la relazione provvisoria del tavolo, solo il 33% delle aree demaniali disponibili è occupato da concessioni. Dal momento che non c’è scarsità della risorsa naturale, secondo il governo non si applicherebbe l’articolo 12 della direttiva Bolkestein sul divieto di rinnovo automatico e obbligo di procedure di gara. L’esecutivo italiano ha anche annunciato l’intenzione di varare una norma per il riordino generale del settore, che preveda meccanismi di gara limitati.

La posizione dell’Italia è stata criticata dalla Commissione europea, che ha affermato che la relazione del tavolo tecnico non riflette una valutazione qualitativa delle aree in cui è effettivamente possibile fornire servizi di concessione balneare e non tiene conto delle situazioni specifiche a livello regionale e comunale. La procedura di infrazione è al secondo passaggio. Se la risposta dell’Italia non sarà soddisfacente, la Commissione può decidere di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’Unione europea.

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