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Strage di Viareggio, Cassazione conferma condanne ma rinvia il calcolo della pena

Strage di Viareggio
Strage di Viareggio

La Cassazione ha confermato le condanne per disastro ferroviario per gli imputati del processo sulla strage di Viareggio, avvenuta il 29 giugno 2009. Tuttavia, ha deciso di rinviare il processo alla corte d’Appello per quanto riguarda le attenuanti generiche. Tale decisione potrebbe comportare una rideterminazione delle pene. Tra gli imputati condannati vi sono l’ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, Vincenzo Soprano, ex amministratore delegato di Trenitalia, Michele Mario Elia, ex amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, e altri responsabili di società tedesche che avevano noleggiato i carri merci che deragliarono causando la tragedia.

La strage di Viareggio causò la morte di 32 persone e il ferimento di oltre cento. Il treno merci, che trasportava GPL, deragliò poco lontano dalla stazione della città toscana, provocando un’esplosione e un incendio che devastarono buona parte del quartiere di Ponchielli.

Le motivazioni della sentenza della Cassazione verranno depositate entro 90 giorni. Nel frattempo, la parola è di nuovo ai giudici della corte d’Appello di Firenze, che dovranno decidere se confermare o meno le attenuanti generiche.

Strage di Viareggio, per i familiari la giustizia è dimezzata

I familiari delle vittime della strage di Viareggio hanno espresso amarezza per la decisione della Cassazione di rinviare il processo per le attenuanti generiche.

Daniela Rombi, vicepresidente dell’associazione “Il Mondo che vorrei” ha dichiarato:

Giustizia dimezzata? Neanche più un brandello. Il protrarsi di altri due o tre anni è uno sfregio. I giudici dovevano avere il coraggio di finirla qui, dato che hanno rigettato i ricorsi. Questo mi sembra un inchino al potere.

Anche l’avvocato delle parti civili, Tiziano Nicoletti, non ha nascosto la sua delusione per la decisione della suprema corte:

Avremo ancora da aspettare prima che ci sia una sentenza davvero definitiva. Condanne ci sono, ma manca la quantificazione. Le richieste di condanna all’inizio di questo processo erano di 14 o 10 anni per ciascun imputato, ora siamo a 5 anni, ma dovremo tornare a Firenze, con pene rideterminate probabilmente al ribasso. E nel frattempo sono passati 15 anni. Evidente che il passare del tempo ha smontato l’entusiasmo pure dell’ultimo dei giudici. Nessuno per ora andrà in carcere. Ci sono i responsabili, si sa chi è stato, ma nessuno andrà in carcere.

L’avvocato di Mauro Moretti, Ambra Giovene, ha invece rassicurato il suo assistito sul fatto che non rischia il carcere:

Il ricalcolo della pena evita il rischio degli arresti per Moretti. Il carcere non lo rischia sicuramente, la riduzione della pena che potrebbe essere comminata a Firenze la farà scendere, non sarà più pari a cinque anni. Rimane la responsabilità che viene acclarata. Rimaniamo molto insoddisfatti rispetto all’esito conclusivo di questa vicenda perché ovviamente si rifiuta di trattare un compendio probatorio che è tutto a vantaggio dell’ingegner Moretti perché sono profondamente convinta che è questo che emerge dagli atti del processo.

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