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Ferimento a capodanno, presenti gli onorevoli Delmastro e Pozzolo

Gli onorevoli Delmastro e Pozzolo
Gli onorevoli Delmastro e Pozzolo

Nella notte di capodanno a Rosazza, in provincia di Biella, una pistola di proprietà dell’onorevole Pozzolo, parlamentare di Fratelli d’Italia, ha ferito accidentalmente il genero di un agente di polizia della scorta dell’onorevole Delmastro, sotto scorta dopo quanto accaduto l’anno scorso in merito al caso Cospito.

Delmastro e Pozzolo, i fatti

I fatti si sarebbero svolti così. Il 31 dicembre l’onorevole Delmastro era ospite della Pro Loco di Rosazza, comune del biellese nel quale sua sorella Francesca è sindaco. I festeggiamenti sarebbero andati bene e poco dopo l’una di notte, il sottosegretario alla giustizia sarebbe stato raggiunto dall’amico e collega di partito, l’onorevole Emanuele Pozzolo. L’intenzione era di fare gli auguri al collega magari con un brindisi e una fetta di panettone.

L’onorevole Pozzolo è regolarmente titolare di un porto d’armi e, sempre regolarmente, ha acquistato e denunciato il possesso di una North American LR22, un minirevolver che sta nel palmo di una mano. Lo stesso Pozzolo ha ammesso di aver tirato fuori la pistola per mostrarla ad alcuni dei presenti. Proprio mentre la stava mostrando sarebbe accidentalmente partito un proiettile che avrebbe ferito una persona presente ai festeggiamenti, un uomo di 31 anni marito della figlia di uno dei membri della scorta del sottosegretario alla giustizia.

Il malcapitato sarebbe stato immediatamente soccorso e trasportato in ospedale dove i medici lo hanno già dimesso con una prognosi di 10 giorni.

Al di là di quanto accaduto che si è risolto in modo rocambolesco ma senza conseguenze irreparabili, adesso la procura di Biella avrebbe aperto un fascicolo per accertare eventuali responsabilità. Pozzolo ha specificato che la pistola è di sua regolare proprietà, spiegando agli inquirenti che ha estratto l’arma per mostrarla ad alcuni dei presenti, ma ha tenuto a precisare di non essere stato lui a sparare. L’onorevole Delmastro invece, proprio al momento dello sparo, si era allontanato di diverse decine di metri uscendo nel piazzale. Lui stesso ha infatti dichiarato al Corriere

Ero fuori nel piazzale quando è avvenuto il fatto. Mi hanno raccontato l’episodio solo quando sono rientrato. Così ho deciso di restare in attesa dei soccorsi e delle forze dell’ordine. Per fortuna il ragazzo sta bene. Ha dieci giorni di prognosi ed è già stato dimesso. Ma poteva aver tutt’altro risvolto.

Le opposizioni hanno immediatamente colto l’occasione per chiedere le dimissioni di Delmastro, ma dal partito della presidente del consiglio invitano a non strumentalizzare politicamente quanto accaduto seppure Giorgia Meloni in persona ha chiesto la massima chiarezza sull’accaduto assicurando che se ci fossero responsabilità saranno presi gli opportuni provvedimenti.

Intanto l’onorevole Pozzolo avrebbe rifiutato di sottoposti al test dello stub e di consegnane i vestiti indossati al festeggiamento specificando di non aver premuto il grilletto.

Prescindendo dall’idea politica di ciascuno che in questo caso non ha nessun nesso con quanto accaduto, occorre interrogarsi sullo status dei parlamentari. L’articolo 68 della costituzione conferisce loro l’immunità penale e proibisce di sottoporli a perquisizioni personali o domiciliari a meno di una sentenza irrevocabile di condanna o di una autorizzazione del parlamento. Del resto l’onorevole Pozzolo si sarebbe rifiutato di sottoporsi ai test ma la Costituzione parla esplicitamente di perquisizione personale o domiciliare. Certo, data l’eccezionalità dell’accaduta sarebbe valsa la pena non sollevare questa eccezione che non fa altro che trasmettere ai cittadini l’idea che esistano alcuni diversi da altri. Se un cittadino italiano non parlamentare si fosse reso protagonista di questo episodio, probabilmente avrebbe subito il sequestro coatto dei vestiti e avrebbe avuto conseguenze giudiziarie dal rifiuto a sottoporsi al test dello stub. Nel caso di un parlamentare occorre invece affidarsi al buon senso dei soggetti coinvolti e delle forze politiche di maggioranza e opposizione. Dal canto loro i leader dei partiti di opposizione, Conte, Schlein, Renzi e Calenda in primis, stanno facendo il loro dovere di denuncia politica. Occorre tuttavia interrogarsi su che tipo di Italia vogliamo e su che esempio vogliamo dare ai giovani e alla gente comune. L’immunità parlamentare dovrebbe essere ripensata perché sarebbe ingiusto sottoporre un parlamentare a un processo mediatico o anche giudiziario, per le opinioni espresse nell’esercizio delle sue funzioni. Sarebbe altrettanto orribile, e spregevole, consentire a una persona di rifiutarsi di compiere adempimenti obbligatori in presenza di feriti solo perché è un parlamentare. Solo rendendo le persone uguali si potrà realizzare l’uguaglianza sostanziale e dare finalmente attuazione alla frase presente in tutte le aule di giustizia secondo la quale la legge è uguale per tutti.

Ottimo l’atteggiamento delle opposizioni che chiedono chiarezza. Altrettanto ottimo l’atteggiamento della presidente del consiglio che chiede altrettanta chiarezza sull’accaduto. Non resta altro che attendere lo sviluppo delle indagini augurandosi che il buon senso prevalga sempre.

Leggi anche Caso Cospito, perché il sottosegretatio Delmastro è stato rinviato a giudizio

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