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Vertigine posizionale parossistica, cos’è il disturbo che ha costretto Giorgia Meloni a rinviare la conferenza di fine anno

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni

Il disturbo che ha costretto la presidente del consiglio Giorgia Meloni a rinviare la conferenza stampa di fine anno si chiama vertigine parossistica posizionale benigna, talvolta identificata dall’acronimo VPPB. Si tratta di un disturbo dell’orecchio interno che tende a dare la sensazione che tutto ciò che circonda chi ne è affetto sia in continuo movimento, un po’ come ci si trovasse su una giostra che ruota continuamente.

vertigine posizionale parossistica, come avviene

Come sappiamo l’orecchio è composto da coclea e labirinto. La prima è responsabile dell’udito, il secondo del senso dell’equilibrio. Proprio quest’ultimo è composto da 3 canali semicircolari e dagli organi otolitici, l’utricolo e il sacculo. Proprio questi ultimi contengono un liquido nel quale sono immersi dei cristalli di carbonato di calcio, gli otoliti. I movimenti degli otoliti all’interno del liquido servono a trasmettere al cervello le variazioni della posizione della testa.

Quando si verifica la vertigine parossistica posizionale, gli otoliti lasciano la loro naturale posizione e si dispongono nel labirinto. Quando questo avviene il cervello viene informato continuamente, ed erroneamente, di movimenti del capo che in realtà non ci sono e percepisce il senso di vertigine. Si può arrivare ad accusare anche disturbi di tipo neurovegetativo come il vomito, nausea, sudorazione e tachicardia.

diagnosi e cura

La diagnosi è fatta dall’otorinolaringoiatra che per valutare i sintomi fa compiere alcuni determinati movimenti al capo del paziente. Contemporaneamente si avvale di occhiali e telecamere per verificare se compare il nistagmo. Una volta accertata la patologia per recuperare la naturale posizione degli otoliti, lo specialista effettua delle manovre di riposizionamento che consistono nel far compiere altri particolari movimenti alla testa del paziente. Può essere sufficiente una sola manovra ma potrebbero rendersene necessarie anche altre. Anche dopo la risoluzione persiste la condizione detta di “camminare sulle uova” che il paziente può avvertire fino a 3 settimane dopo la guarigione.

manovra e pazienza, tutto si risolve

Si tratta di una patologia che non è pericolosa in sé, ma soltanto fastidiosa. Possono tuttavia presentarsi complicazioni legate all’insorgenza della vertigine. Ad esempio se una persona sta lavorando su una scala potrebbe avere conseguenze serie da una banale vertigine perché questa compromettendo l’equilibrio potrebbe provocare una caduta. È per questo che di solito lo specialista avverte chi ne è affetto di prestare molta attenzione fino alla completa guarigione per evitare conseguenze serie.

Da parte della redazione del Radar i migliori auguri di una pronta guarigione alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

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