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Il Napoleon di Ridley Scott, un mito per l’eternità

Napoleon
Napoleon scena dal film

Napoleon di Ridley Scott, prodotto da Sony Pictures la cui sceneggiatura è affidata a David Scarpa (che ha recentemente scritto il copione de Il Gladiatore 2) ha fatto il suo esordio in Italia il 23 Novembre 2023. 

Il film narra la parabola politica e di vita di Napoleone Bonaparte, a partire dalla rivoluzione Francese del 1789. Si intrecciano le vicende di uno sconosciuto militare capitano d’artiglieria, che si fa strada fra battaglie militari e strategie politiche, giungendo al potere supremo fino, poi alla sua caduta. Il tutto passando per la burrascosa storia d’amore con la moglie Giuseppina.

Napoleon, la produzione e le riprese

La produzione è iniziata nel febbraio 2022 e la maggior parte delle riprese si sono svolte in Inghilterra. Tra le varie location la cattedrale di Lincoln, struttura storica situata appunto nella città di Lincoln in Inghilterra. L’edificio è stato usato come raffigurazione della cattedrale di Notre-Dame a Parigi per fare da cornice a uno dei momenti salienti della narrazione: l’incoronazione di Napolene avvenuta il 2 Dicembre 1804.
Le riprese si sono poi spostate sull’isola di Malta, dove il Forte Ricasoli è stato scelto per girare le scene dell’assedio di Tolone, teatro bellico della prima vittoria di Napoleone. Il proposito del regista Ridley Scott era quello di includere nel film sei grandi sequenze di altrettante battaglie principali.

Napoleon, lo stile narrativo che fa discutere

L’ opera di Ridley Scott è, per svariati motivi, oggetto di discussione. Sembrerebbero infatti frequenti le scorciatoie narrative attuate nella pellicola da qui le critiche che stanno facendo infuriare i francesi. In dettaglio sulla volontà del regista de Il Gladiatore e The last Duel di boicottare le regole del racconto biografico, che sappiamo girare intorno a tre momenti salienti l’introduzione, lo sviluppo delle principali tappe della vita e la riflessione conclusiva sull’importanza storica e sociale del personaggio. Tale schema nel Napoleon interpretato magistralmente da Joaquin Phoenix, è messo a dura prova dalla scelta di incentrare la narrazione, in primis, sulle origini e poi, senza troppi giri di parole, sull’ascesa di Bonaparte. Gran parte della racconto si fonda sulla scelta di mostrare un comandante bramoso di potere, al punto di abusarne sia nei confronti dei suoi sottoposti sia della moglie adultera Josèphine interpretata da Vanessa Kirby.

La scelta descrittiva del regista è proprio quella di distinguersi dai tanti film precedenti che ruotano intorno alla figura di un condottiero e stratega lungimirante, incredibilmente astuto, che creò da solo il proprio destino e che divenne ben presto un personaggio indimenticabile. Rivelando un’immagine dell’eroe francese che va oltre il consuetudinario, viene mostrato l’altro lato della medaglia storica della figura solitamente celebrata di Bonaparte, ponendo l’accento su comportamenti poco valorosi mostrando un uomo tanto più piccolo d’animo che di statura. Questa tendenza appare sia negli avvenimenti che lo ricordano vincente quanto in quelli che lo vedono sconfitto e che lo portarono ad essere esiliato a Sant’Elena.

Falsi storici, “la storia di Barbie e Ken sotto l’impero“?

Nonostante le critiche piuttosto aspre e le avverse recensioni arrivate dalla stampa francese che attraverso le prime pagine di Le Figaro ha definito Napoleon la storia di Barbie e Ken sotto l’Impero“, il film è campione d’incassi e di pubblico. Il principale oggetto delle contestazioni è la mancata corrispondenza delle età, ad esempio è molto discusso il ruolo di Giuseppina, interpretata da Vanessa Kirby. L’attrice ha 14 anni meno di Joaquin Phoenix, mentre la vera Giuseppina aveva sei anni più di Napoleone. Sono state poi reclamizzate numerose scene inventate presenti nel film come lo schiaffo a Giuseppina giustificato dall’idea che Scott di mostrare una donna adultera che condusse Bonaparte in una guerra romantica. Insomma un gesto non verbale, in una società sempre più attenta alle violenze di genere, ha alimentato giudizi negativi.
Altro falso storico la presenza di Bonaparte alla decapitazione di Maria Antonietta raffigurata peraltro con una lunghezza dei capelli senza riscontro.

Come abbiamo già raccontato, sebbene le nostre sale cinematografiche mostrino risultati ineluttabili per C’e ancora domani, occorre riconoscere che probabilmente senza la pellicola italiana Napoleon avrebbe esordito attestandosi al primo posto del box office Italiano

Napoleon, lo spettacolo e la Storia

In definitiva dovremmo chiederci cosa può darci in più nel 2023 il millesimo ritratto soggettivo di un personaggio come Napoleone Bonaparte che ha già visto svariate rappresentazioni cinematografiche e televisive. Luigi Mascilli Migliorini, studioso dell’età napoleonica e della Restaurazione in Europa, direttore della rivista italiana di studi Napoleonici e docente di Storia moderna all’Orientale di Napoli è intervenuto sulla questione dichiarando quanto sia difficile stabilire dove finisca la realtà e inizi la finzione quando si tratta di scene di vita privata, tutto sommato però afferma che “tutti abbiamo diritto a costruirci il Nostro Napoleone”.
Il regista Ridley Scott ricorda, come già avvenuto con Il Gladiatore, che la verità storica è qualcosa di non dovuto al cinema. Si può quindi pensare che la pellicola non sarà ricordata per la sua precisione storica quanto, piuttosto, per la magistrale interpretazione di Phoenix, che con la sua naturale irrequietezza si fa portatore della contaminatio attualizzante dell’uomo moderno desideroso di potere e visibilità, da una parte debole e fragile dall’altra.

Leggi anche “C’è ancora domani” tra i migliori film italiani di sempre

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