La presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola ha compiuto una visita di 3 giorni nel Mezzogiorno d’Italia per visitare i territori di confine dell’Unione. Visita di cortesia, ma unita alle necessità di far sentire l’Europa presente anche se Bruxelles è distante, in vista delle elezioni europee.
La Presidente del Parlamento Europeo, la maltese Roberta Metsola ha compiuto un viaggio nel mezzogiorno d’Italia. Ha prima visitato la città di Caserta dove ha incontrato molti rappresentanti di associazioni antimafia e anticamorra, visitando anche beni confiscati alla criminalità organizzata. Ha proseguito il suo viaggio verso il Salento in particolare verso la città di Lecce e successivamente, nella giornata di oggi, dovrebbe essere prima a Catanzaro, poi a Palermo e infine a Roma dove incontrerà la presidente del consiglio Giorgia Meloni a Palazzo Chigi.
Roberta Metsola, la visita nel Mezzogiorno della presidente del Parlamento Europeo
Visitando la Reggia di Caserta la presidente Metsola ha dichiarato “La Reggia di Caserta è bellissima tornerò con i miei figli”. Inoltre, accompagnata dal vicesindaco di Caserta Emiliano Casale e dalla vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno, Roberta Metsola ha inaugurato una targa in centro in memoria di Ernesto Rossi uno dei coautori del “Manifesto di Ventotene” insieme ad Altero Spinelli. Successivamente a Lecce ha partecipato al convegno “Next generation Eu e le sfide dell’UE”. Nella città salentina, accompagnata dal ministro Raffaele Fitto, nella doppia veste di ministro per gli affari europei e le politiche di coesione e di cittadino pugliese salentino nato a Maglie come Aldo Moro, è rimasta colpita dal rosone della Basilica di Santa Croce, il più grande presente in Puglia. Si è soffermata sui temi della crescita economica, tema di vero interesse per i territori del Salento e di tutto il Mezzogiorno. Ha concesso una dichiarazione di attenzione alla causa meridionalista italiana ed europea:
È il momento di invertire la rotta, perché se il sud Italia cresce, se le infrastrutture vengono potenziate, se iniziamo a guardare a questa regione come una porta verso le opportunità economiche, come può il riferimento naturale per i paesi del Mediterraneo, Allora l’Italia prospererà e a sua volta anche tutta l’Europa.
Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, il Parlamento Europeo si accorge del Mezzogiorno
Roberta Metsola ha poi ha avuto un pensiero specifico per la regione che la ospitava
La Puglia è un luogo dove mi sento a casa, Ho respirato la cultura della vostra terra. Una terra con patrimonio artistico-architettonico che tutto il mondo vi invidia e che ha contribuito a plasmare la nostra identità Europea. Ma è anche una terra troppo spesso sottovalutata a cui intere generazioni hanno dovuto dire addio per necessità. È arrivato il momento di invertire la rotta.
Per il suo viaggio a Catanzaro invece, la Presidente del Parlamento Europeo sarà ricevuta dal Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto. Insieme a lui e al ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani e a quello dell’interno Matteo Piantedosi, inaugurerà la nuova centrale operativa del 112 assistendo a una simulazione di emergenza. Il suo viaggio nel mezzogiorno si concluderà a Palermo dove deporrà fiori sulla tomba di Giovanni Falcone.
il Mezzogiorno visto attraverso la guida di europeisti locali
Un viaggio certamente ricco di simboli che mira, almeno dal punto di vista estetico e formale, a sensibilizzare le popolazioni del mezzogiorno e a mostrare loro il lato umano dell’Unione Europea. In Campania accompagnata dalla vicepresidente Picierno, in Salento dal salentino Fitto e in Calabria dal presidente della giunta regionale. Infine a Palermo dove renderà omaggio a un uomo-monumento quale era Giovanni Falcone. Un viaggio che vuole avvicinare i territori a Bruxelles.
l’Europa si ricorda dell’Italia e del Mezzogiorno, il significato politico del viaggio di Roberta Metsola
Il significato politico del viaggio però più profondo. La Metsola arriva in Italia all’indomani del raduno di Firenze fortemente voluto da Matteo Salvini, in occasione del quale il Ministro delle Infrastrutture nonché segretario della Lega, attacca e critica fortemente l’Europa. Il centrodestra con le sue tre forze di governo, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, appare quanto mai separato dalla visione differente con la quale i tre partiti si accingono a prepararsi alle elezioni europee. La lega è vicina a Identità e Democrazia, forza politica sovranista di destra, con posizioni comuni a Marine Le Pen. Forza Italia è fin dalla fondazione nel Partito Popolare Europeo. Fratelli d’Italia ha fatto confluire la sua corrente all’interno del partito I conservatori e riformisti europei.
Queste differenze, appaiono quanto mai marcate, in particolare se si considera il ruolo di Matteo Salvini da una parte e quello di Giorgia Meloni e Tajani dall’altra. Del resto mentre il Ministro delle Infrastrutture non fa segreto della sua amicizia e simpatia politica con Marine Le Pen leader dell’estrema destra francese ed Europea, il ministro degli Esteri Tajani, parlando come segretario di Forza Italia precisa che:
non faremo mai un’alleanza con Afd e con la signora Le Pen. Questo è noto e non ha nulla a che vedere con l’Italia e con il governo. Nessun inciucio, Ma dobbiamo dare stabilità all’Europa ed essere realisti.
Le prime elezioni europee post Covid
Differenze già note, ma rimarcate in questa occasione. Del resto ciascuna forza politica, anche quelle che in coalizione hanno la responsabilità di governare il paese, cerca di portare quanti più voti possibili alla sua urna – che non coincide, in questo caso, con l’urna condivisa della coalizione – in vista dell’importante appuntamento delle elezioni europee di giugno. Una tornata elettorale mai così importante. Si tratterà delle prime elezioni post-covid. Il Parlamento Europeo dovrà sostenere una Commissione e insieme avranno l’importante responsabilità di guidare il vecchio continente in un’epoca di ripresa che non si è ancora del tutto concretizzata dopo gli ingenti danni economici creati dalla pandemia.
dai flussi migratori alle guerre alle sue porte, le sfide che attendono l’Europa
Ma non c’è solo l’economia, sono tante le sfide che attendono l’Unione Europea, di tipo interno ed esterno. Una visione comune dei confini, la gestione dei flussi migratori, Un peso politico comunitario estremamente ridotto. L’UE troppo spesso non influisce sulle scelte globali e si è fatta relegare al ruolo di attore politico di margine. La guerra in Ucraina, la crisi in Medio Oriente, i Brics sempre più aggressivi dal punto di vista economico con un peso militare crescente, il potere della Cina e le mani del dragone che sfiorano il porcospino di Taiwan, L’ascesa dei paesi arabi che si presentano al mondo come organizzatori di eventi portando in dote, se non il controllo totale, almeno la resistenza della vecchia guardia delle fonti energetiche fossili. Queste e altre sfide che sicuramente prenderanno forma nei prossimi anni, attendono i membri del prossimo Parlamento e i commissari della prossima Commissione Europea.
Roberta Metsola, vicinanza di Bruxelles o viaggio elettorale?
In questo momento il viaggio di Roberta Metsola appare più come un sondaggio politico piuttosto che un interessamento vero e proprio alle condizioni di vita delle popolazioni del mezzogiorno d’Italia. Non per questo la presidente, cittadina maltese, ha fatto male a visitare una zona che dal punto di vista di area geografica dovrebbe avere a cuore e conoscere. Del resto, un grande meridionalista come Guido Dorso sosteneva che il Mezzogiorno e la porta dell’oriente. In un mondo nel quale l’oriente sta assumendo un peso demografico, politico ed economico sempre maggiore è opportuno che l’Europa presti maggiore attenzione facendo adeguata manutenzione, non solo in periodi pre-elettorali, alle proprie porte, ai propri corridoi e soprattutto ai propri cittadini.
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