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Caso Cospito, perché il sottosegretatio Del Mastro è stato rinviato a giudizio

cospito del mastro
cospito del mastro

Approfondiamo la vicenda per la quale il sottosegretario alla giustizia Andrea Del Mastro, è stato rinviato a giudizio nonostante la richiesta di archiviazione da parte dell’accusa. Facciamo un passo indietro per entrare nella questione e cercare di capire

Chi è Alfredo Cospito

Il caso Cospito ha tenuto con il fiato sospeso una buona parte dell’opinione pubblica italiana per diverse settimane tra ottobre 2022 e le prime settimane del 2023. Alfredo Cospito è un anarchico e terrorista arrestato e condannato nel 2014 per aver gambizzato il manager di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi. Gli è poi stata inflitta un’altra condanna per un fallito attentato alla scuola Carabinieri di Fossano. Per questa seconda accusa l’anarchico era stato accusato di strage politica reato per il quale è possibile essere condannato all’ergastolo. Negli ultimi mesi del 2022 Cospito decise di iniziare uno sciopero della fame durato diversi mesi per protestare contro il regime di detenzione del 41 bis al quale era stato sottoposto a partire dal mese di maggio. Stando alle indagini l’anarchico avrebbe avuto un fitto scambio di messaggi con altri anarchici in stato di libertà. Da qui la decisione, per impedirgli di avere influenza al di fuori dal carcere, di sottoporlo sottoposto alla misura restrittiva.

Lo sciopero della fame e la visita della delegazione

All’inizio del 2023 furono numerose le manifestazioni, a sostegno dello sciopero della fame di Cospito, che attraversarono tutta la penisola. Le forze politiche, cristallizzate ciascuna sulle proprie posizioni, si confrontarono aspramente su ciò che stava accadendo.
Nella fattispecie alcuni parlamentari ed esponenti di forze politiche di opposizione decisero fare visita ad Alfredo Cospito nel penitenziario nel quale era detenuto. Si trattò dell’ex ministro della giustizia Andrea Orlando, Debora Serracchiani, Silvio Lai e Walter Verini.
Bisogna precisare che non c’era nessuna norma che vieti ai parlamentari di recarsi in carcere per verificare che siano rispettate le condizioni di umanità riconosciute a tutti coloro che sono sottoposti a un regime detentivo. Questo fa, anzi, parte di una delle prerogative dei parlamentari nell’esercizio delle proprie funzioni. Inoltre la loro visita è giustificata – semmai ci fosse bisogno di giustificarla – dal fatto che Alfredo Cospito era già un sciopero della fame da diverso tempo e le sue condizioni di salute iniziavano a preoccupare i medici. Si è successivamente saputo che all’atto di ricevere la visita dei parlamentari, il detenuto Cospito avrebbe chiesto ai membri della delegazione di parlare non solo con lui ma anche con altre persone sottoposte ugualmente al regime di 41 bis.

caso Cospito, lo scontro si sposta in aula

Vi è stato un acceso dibattito e un aspro scontro politico prima sul contenuto dei colloqui, documentato come da prassi dal Gom, il gruppo operativo mobile della polizia penitenziaria. Il Gom, nel rispetto dei sui compiti e doveri ha steso una relazione sul contenuto dei colloqui. Tale relazione è nella disponibilità del capo del Dap, il Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria il cui capo è Giovanni Russo. In Parlamento intanto, il 31 gennaio 2023 alle 14:30 interviene il deputato di Fratelli D’Italia Giovanni Donzelli che accusa le opposizioni e riferisce elementi contenuti nella relazione del Gom. Successivamente si verrà a sapere che il sottosegretario alla giustizia, Andrea Del Mastro, avrebbe passato al compagno di partito Donzelli le informazioni contenute nella relazione del Gom al fine di permettergli di affrontare l’intervento in aula con cognizione di causa.

le accuse al sottosegretario Del Mastro

Dopo questo episodio, Del Mastro fu immediatamente accusato dagli esponenti dell’opposizione di avere rivelato informazioni riservate a Donzelli. Nonostante la Costituzione all’articolo 68 prevede una quasi totale immunità penale per i membri del Parlamento, che fortunatamente non coincide con l’impunità, la magistratura ha potuto aprire delle un’inchiesta. Nel mese di luglio la procura di Roma aveva chiesto attraverso il Pubblico Ministero l’archiviazione per il Sottosegretario del Mastro ma il giudice per le indagini preliminari aveva disposto l’imputazione coatta cioè aveva chiesto di formulare ugualmente un capo di imputazione. Ora il Gup ha disposto l’udienza preliminare.

Caso Cospito, le dichiarazioni di Del Mastro

Le opposizioni ritengono che il sottosegretario abbia violato il dovere di segretezza dovuto ad atti non accessibili per la sicurezza pubblica. L’onorevole del Mastro intervistato da Nicola Porro a Stasera Italia ha rilasciato delle dichiarazioni in merito spiegando che non si è trattato di rivelazioni del segreto d’ufficio e dicendosi certo dell’assoluzione:

Andrò a giudizio serenamente con questa anomalia per cui l’imputato giocherà in squadra con i pubblici ministeri per affermare la sua innocenza. A nulla è valsa la riforma Cartabia che dice che un Gup può rinviare a giudizio se c’è una ragionevole previsione di condanna. La ragionevole previsione di condanna con l’accusa che chiede l’assoluzione mi sembra francamente difficile.

E precisa di non aver diffuso informazioni secretate:

No assolutamente non sono segretate. C’è una circolare non una legge che stabilisce la limitata divulgazione che è inviata dal capo del DAP ai suoi sottoposti. Ha emanato una circolare per dire ai suoi sottoposti che quando vi faccio una domanda non la voglio leggere sui giornali deve arrivare a me la risposta perché io la passi al decisore che la ha nella disponibilità insieme ai suoi sottoposti fra i quali il sottosegretario con delega. Quella circolare è inviata ai sottoposti non al potere politico. La legge prevede quali sono gli atti segreti non circolari neanche indirizzate al potere politico.

Leggi anche: Riforma della giustizia e scontro Crosetto Anm

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